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sabato 22 giugno 2013

dopo la festa... una proposta


Cos'è per noi la Festa Popolare delle Associazioni?

Cosa porta trentaquattro tra associazioni, comitati e gruppi spontanei a organizzare tre giorni di festa in un parco pubblico? 

Cosa le spinge a superare le differenze e le difficoltà organizzative, a decidere di fare la festa a qualsiasi costo, con ogni mezzo? 
Cosa muove persone che arrivano da strade diverse a mettersi insieme nel corso di un anno di riunioni e discussioni per perseguire uno scopo comune?
Il desiderio di condividere, di esprimersi, di riappropriarsi della città. 

Di opporsi al degrado e all'abbandono dei quartieri riempiendoli di suoni, immagini, pensieri e parole. Di stare insieme e di giocare. 
Il desiderio di vivere in mezzo alla strada e alla luce del sole. 
Il desiderio, la voglia, la necessità, l'aspirazione, chiamatela come volete, ma è una cosa vera. E' talmente concreta che muove le persone a fare cose apparentemente inutili e sicuramente gratuite. E' quello che abbiamo in comune. Ecco cosa c'è dietro alla festa popolare delle associazioni.
Noi pretendiamo ossigeno, spazio e libertà. La Crisi ci dice che non ci sono soldi. Bene, noi non abbiamo bisogno di soldi, abbiamo bisogno di luoghi dove si possa esistere e resistere. Non ci bastano più il posto di lavoro (quando c'è), le quattro mura domestiche, i luoghi della mercificazione del tempo libero, i centri commerciali, le sedi istituzionali. Vogliamo vivere all’aperto, riappropriarci degli spazi pubblici! Vogliamo rompere le sbarre della gabbia! Vogliamo che i luoghi pubblici, come questo parco dove abbiamo organizzato la festa, siano spazi dove ritrovarsi, organizzare un concerto, un pranzo, uno spettacolo teatrale, un dibattito, la proiezione di un film. Tutto deve essere facile e gratuito. Vogliamo regole senza burocrazia per chi senza fine di lucro organizza eventi gratuiti. Non abbiamo tempo, né voglia di lottare per mesi contro permessi assurdi, regole vessatorie, pratiche interminabili, pagare tasse, balzelli, marche da bollo, contributi, solo per poter stare in un parco e socializzare, incontrarsi, parlare, divertirsi.
E’ impossibile?
No, è molto semplice. Basta riscrivere le regole. Sempre in modo condiviso, ma in modo che consentano a gruppi, collettivi, comitati e associazioni di poter usufruire di un bene pubblico (come un parco) in modo semplice e responsabile. Gli spazi pubblici devono essere aperti, disponibili, accoglienti, facili da utilizzare. Le regole attuali, invece, disincentivano, mettono i bastoni tra le ruote, rendono difficili anche le cose facili. Questa è la nostra sfida. Non chiediamo soldi, ma solo opportunità. Questa sarà nei prossimi mesi la nostra battaglia. La porteremo nelle strade, ma anche nelle sedi istituzionali di questa città. 
Di persone che hanno voglia di suonare, di danzare, di recitare, di discutere, di cucinare ce ne sono tantissime, noi siamo solo un piccolo esempio. Di luoghi che attendono di essere riempiti di significato ce ne sono altrettanti. 
La festa popolare delle associazioni è un punto di partenza. La strada è lunga, ma ogni cammino comincia con un piccolo passo.

Questo testo, redatto da Gratosoul e Baia del Re, è una prima proposta di discussione, aperta all'adesione di tutte le realtà che partecipano alla festa e non solo.

www.retecinque.blogspot.it


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