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giovedì 14 novembre 2013

Un passo avanti e due indietro

Novembre 2013


UN PASSO AVANTI E DUE INDIETRO


Nel mese di agosto l’Annonaria ha fatto visita al Circolo dei Talenti, nello spazio che ha in concessione all’interno del Parco delle Cascine Chiesa Rossa, in zona Piazza Abbiategrasso. Il risultato della visita è una multa di mille e passa euro al Circolo dei Talenti/Associazione Antigua. L’Annonaria contesta il fatto che il circolo possa fare attività rivolta a terzi e quindi anche ai non soci, nonostante nel momento in cui si è recata al parco erano presenti solo soci tesserati.
Fin qui i fatti, ma per raccontare la vicenda è necessario ripercorrerla dall’inizio.
L’associazione Antigua ha partecipato a un bando e ha poi stipulato una convenzione con il Comune di Milano. Questo accadeva poco meno di un anno fa. Il bando portava la firma Lucia Castellano. Non è quindi una scelta ereditata dalla passata amministrazione, ma è frutto dell’attuale maggioranza di Palazzo Marino. Il bando era un bando commerciale. L’ (ex) assessore Castellano non si era nemmeno posta l’obiettivo di promuovere la presenza di realtà associative, di lanciare progetti a sfondo sociale e di favorire la socializzazione in un luogo pubblico. L’obiettivo era fare cassa e farsi pagare un congruo affitto mensile in cambio di uno spazio al chiuso di 35 mq su due piani e un portico di circa 600. L’affitto era così “congruo” che i primi classificati al bando si sono dati alla fuga. Non l’Associazione Antigua che ha deciso di confermare l’offerta e di stipulare una convenzione con l’assessorato al Demanio. Qui emersero i primi problemi. L’associazione Antigua, ben conosciuta in zona 5 da molti anni, ha scopi sociali e non lucrativi. Non è una realtà commerciale e nemmeno lo vuole diventare. Dall’associazione è nato il Circolo dei Talenti, una realtà che in meno di un anno ha raccolto 700 adesioni. Non è pensabile che il Circolo dei Talenti si limiti a fare un’attività rivolta ai soli associati perché si trova all’interno di un parco, in uno spazio pubblico che giustamente deve rimanere aperto e accessibile a tutti. Antigua/Circolo dei Talenti ha sempre cercato una soluzione che potesse dirimere le controversie burocratiche. Sono loro che sono andati per primi dall’Annonaria a sollevare la questione. Non sono scappati e non si sono nascosti. E a giugno, in accordo con la segreteria dell’assessorato al Demanio, ora in carico a Daniela Benelli, ha concordato una soluzione che doveva essere definitiva. L’associazione, a proprie spese, ha modificato lo statuto ed è diventata un’APS (Associazione di Promozione Sociale). La caratteristica delle APS, secondo una legge dello Stato, è quella di poter svolgere attività verso terzi (e quindi non solo per i soci) e di poter effettuare un’attività economica, purché non prevalente. Antigua/Circolo dei Talenti non è un’attività commerciale mascherata, perché l’associazione ha in corso diversi progetti a sfondo sociale e quella del Circolo dei Talenti nel Parco delle Cascine Chiesa Rossa è solo una delle attività dell’associazione.

A chi non conosce il parco e lo spazio dato in concessione all’associazione Antigua/Circolo dei Talenti, vorremmo spiegare di cosa si tratta. L’area per molti anni è stata degradata, poco frequentata e sostanzialmente “morta”. Da un po’ di anni è arrivata la biblioteca comunale, che, anche grazie alla sensibilità di chi la gestisce, si è aperta non solo all’utenza naturale di una biblioteca, ma a tanti cittadini della zona che forse non erano abituati a trascorrere il tempo tra gli scaffali e i libri. La biblioteca è un luogo aperto, accogliente, capace di ospitare numerose iniziative promosse dalle realtà della zona 5. Un ulteriore impulso alla riqualificazione di quel parco è arrivato con l’apertura del Circolo dei Talenti. Sotto il porticato della ex stalla c’è un luogo di socializzazione frequentato da migliaia di persone della zona, giovani, anziani, adolescenti e famiglie. Come è potuto accadere? Non è un luogo mercificato. Se ti siedi ai tavoli non passerà mai nessuno per chiederti se hai consumato. Non è un bar, ma se lo vuoi, il bar c’è ed è pure a prezzi popolari. In questi mesi, oltre alle iniziative che ha promosso direttamente, il Circolo dei Talenti ha accolto numerose feste e iniziative altrui, ma soprattutto è diventato un punto di riferimento per la zona. Lì le persone si incontrano. Lì nascono nuove associazioni, progetti, idee… Il Circolo dei Talenti ha svolto un ruolo sociale fondamentale di cui si sentiva la mancanza e ha interpretato nel modo più corretto l’idea di spazio pubblico. Di cosa ha bisogno per andare avanti? Solo di chiarezza e di amministratori che abbiano il coraggio di assumersi le proprie responsabilità. L’associazione Antigua non chiede scappatoie e nemmeno favoritismi, ma ha il diritto di avere una voce sola da parte dell’amministrazione comunale. Ha ragione il demanio o l’Annonaria? Nel ribadire la nostra solidarietà al Circolo dei Talenti, affermando che ci troverà sempre al suo fianco nella battaglia per il ricorso contro la multa dell’Annonaria, come associazioni, realtà, comitati e collettivi della zona 5 che partecipano alla rete denominata retecinque, chiediamo una cosa molto semplice.

Di questa questione si sono occupati l’assessore Benelli e l’assessore Granelli che ha sollecitato l’Annonaria a intervenire. Vogliamo incontrarli e vogliamo incontrarli insieme, in modo da chiarire una volta per tutte la vicenda e trovare una soluzione.

Vogliamo raccontargli quale importanza ha l’attività svolta dal Circolo dei Talenti e quale valenza ha per i cittadini della zona 5 e per le associazioni che promuovono cultura, socialità, aggregazione. La giunta Pisapia deve dire da che parte sta: vuole favorire la socialità oppure sta dalla parte di chi nei parchi non vuole nessuno perché è infastidito perfino dal vociare delle persone? Sta dalla parte della libera aggregazione o da quella dei commercianti (uno solo, per la verità), preoccupato dei prezzi troppo popolari del Circolo dei Talenti? Vorremmo che questo incontro avvenisse in tempi rapidi perché non è pensabile progettare e programmare iniziative nell’incertezza. Dopo l’incontro, gli assessori saranno liberi di prendere le loro decisioni e stabilire da quale parte della barricata stare.


www.retecinque.blogspot.it


ARCHIVIO DEDALUS
LIBRERIA LARGO MAHLER
ASSOCIAZIONE ANTIGUA
BAIA DEL RE
CIRCOLO DEI TALENTI
GHIRA FILM
ASSOCIAZIONE CULTURALE LABORATORIO ARTISTICO
ASSILEASSIME
ROSSOSISPERA
TRAMARTIS
CIRCOLO ZANNA BIANCA LEGAMBIENTE
COMITATO BASMETTO
CIRCOLO GRATOSOUL
SCRIPTORIUM TICINENSIS
SICET
FESTIVAL DELLA LETTERATURA DI MILANO
I MILLE VOLTI – ASSOCIAZIONE VIS
GAS RADICI
BANCA DEL TEMPO 4 CORTI
COMITATO TICINESE
APS MEDIAMENTE CINQUE
FILEF
ASSOCIAZIONE AMICI DI NANDO
ASSOCIAZIONE ARTE’

UTOPIABââ

sabato 22 giugno 2013

dopo la festa... una proposta


Cos'è per noi la Festa Popolare delle Associazioni?

Cosa porta trentaquattro tra associazioni, comitati e gruppi spontanei a organizzare tre giorni di festa in un parco pubblico? 

Cosa le spinge a superare le differenze e le difficoltà organizzative, a decidere di fare la festa a qualsiasi costo, con ogni mezzo? 
Cosa muove persone che arrivano da strade diverse a mettersi insieme nel corso di un anno di riunioni e discussioni per perseguire uno scopo comune?
Il desiderio di condividere, di esprimersi, di riappropriarsi della città. 

Di opporsi al degrado e all'abbandono dei quartieri riempiendoli di suoni, immagini, pensieri e parole. Di stare insieme e di giocare. 
Il desiderio di vivere in mezzo alla strada e alla luce del sole. 
Il desiderio, la voglia, la necessità, l'aspirazione, chiamatela come volete, ma è una cosa vera. E' talmente concreta che muove le persone a fare cose apparentemente inutili e sicuramente gratuite. E' quello che abbiamo in comune. Ecco cosa c'è dietro alla festa popolare delle associazioni.
Noi pretendiamo ossigeno, spazio e libertà. La Crisi ci dice che non ci sono soldi. Bene, noi non abbiamo bisogno di soldi, abbiamo bisogno di luoghi dove si possa esistere e resistere. Non ci bastano più il posto di lavoro (quando c'è), le quattro mura domestiche, i luoghi della mercificazione del tempo libero, i centri commerciali, le sedi istituzionali. Vogliamo vivere all’aperto, riappropriarci degli spazi pubblici! Vogliamo rompere le sbarre della gabbia! Vogliamo che i luoghi pubblici, come questo parco dove abbiamo organizzato la festa, siano spazi dove ritrovarsi, organizzare un concerto, un pranzo, uno spettacolo teatrale, un dibattito, la proiezione di un film. Tutto deve essere facile e gratuito. Vogliamo regole senza burocrazia per chi senza fine di lucro organizza eventi gratuiti. Non abbiamo tempo, né voglia di lottare per mesi contro permessi assurdi, regole vessatorie, pratiche interminabili, pagare tasse, balzelli, marche da bollo, contributi, solo per poter stare in un parco e socializzare, incontrarsi, parlare, divertirsi.
E’ impossibile?
No, è molto semplice. Basta riscrivere le regole. Sempre in modo condiviso, ma in modo che consentano a gruppi, collettivi, comitati e associazioni di poter usufruire di un bene pubblico (come un parco) in modo semplice e responsabile. Gli spazi pubblici devono essere aperti, disponibili, accoglienti, facili da utilizzare. Le regole attuali, invece, disincentivano, mettono i bastoni tra le ruote, rendono difficili anche le cose facili. Questa è la nostra sfida. Non chiediamo soldi, ma solo opportunità. Questa sarà nei prossimi mesi la nostra battaglia. La porteremo nelle strade, ma anche nelle sedi istituzionali di questa città. 
Di persone che hanno voglia di suonare, di danzare, di recitare, di discutere, di cucinare ce ne sono tantissime, noi siamo solo un piccolo esempio. Di luoghi che attendono di essere riempiti di significato ce ne sono altrettanti. 
La festa popolare delle associazioni è un punto di partenza. La strada è lunga, ma ogni cammino comincia con un piccolo passo.

Questo testo, redatto da Gratosoul e Baia del Re, è una prima proposta di discussione, aperta all'adesione di tutte le realtà che partecipano alla festa e non solo.

www.retecinque.blogspot.it


sabato 8 giugno 2013

NIENTE SARà Più COME PRIMA!!!

3 giorni, 42 iniziative, 3 palchi, 34 banchetti di realtà, comitati e associazioni, 1 biblioteca, 1 bar, 1 pratone, 1500 salamelle bio a km zero, 40 fusti di birra artigianale, cibo vegano e vegetariano....


PROGRAMMA


Venerdì 7 giugno dalle 17 alle 24
Sabato 8 giungo dalle 17 alle 24
Domenica 9 giugno dalle 10 alle 24

In caso di pioggia... la festa si fa lo stesso perché siamo al riparo sotto i portici delle cascine!!!

Venerdì, primo giorno di festa

Il primo giorno della festa popolare delle associazioni abbiamo ricevuto una visita inattesa








Hub Gratosoglio


Hub di Gratosoglio (Consorzio Sir e Centro Comunitario Puecher)
Attività sportive rivolte al pubblico della Festa (grandi e piccini)
Rugby – allenamenti e mini tornei

venerdì 7 dalle 17 alle 19
domenica 9 dalle 17.00 alle 19.00
Promossi dal Cus Milano Rugby
Street tennis
Da New York a Cascina Chiesa Rossa…            

Partite libere di tennis sul campo da basket con Paolo Stoppa
Lo street tennis è un attività realizzabile nelle aree sportive solitamente dedicate al basket e al calcio. Si realizza molto facilmente tracciando sul terreno righe con vernice o nastro adesivo e ponendo al centro un a rete. Uno sport semplice educativo ad alta capacità coordinativa per tutte le età.
Sabato 8 sul campo da basket 17.30 – 19.00
Domenica 10 sul campo da basket 10.30 – 12.30

mercoledì 5 giugno 2013

Bookcrossing




Il Comitato VigentinoxMilano parteciperà alla Festa Popolare della Associazioni, sabato 8 Giugno 2013, presso il Parco delle Cascine Chiesa Rossa, dalle 16.30 alle 20, con il Bookcrossing.

Si tratta di un vero e proprio baratto del libro: aperto a grandi e piccini, portate un libro in buon condizioni (romanzo, giallo, bambini, ragazzi) e potrete scambiarlo con uno del parco libri che avremo disponibili presso il nostro banchetto.

Vi aspettiamo, con i vostri libri, e per condividere con voi le prossime iniziative.

Passate parola!!!

Comitato VigentinoxMilano

Ghira Film


Ghira Film: una campagna per la “produzione dal basso”



Martedì 4 giugno Ghira Film ha lanciato la campagna di distribuzione "crowdfunding" di "La guerra delle onde - Storia di una radio che non c'era". Il film racconta la storia incredibile di Radio Oggi in Italia, la prima radio clandestina italiana, nata a Praga nel 1950 come radio comunista e chiusa dopo l’invasione della Cecoslovacchia per aver manifestato posizioni antisovietiche. Abbiamo deciso di lanciare una raccolta fondi per
la distribuzione poiché il documentario, nonostante le ottime recensioni, la presenza a festival importanti e i passaggi televisivi sulla rete pubblica della Repubblica Ceca, non è mai stato trasmesso dalla Rai e non ha trovato canali di distribuzione ufficiali e ciò, a nostro parere, è molto triste dal momento che racconta un pezzo importante della storia del nostro Paese. E’ dunque nostra intenzione far conoscere questa storia attraverso una campagna
di distribuzione che prevede la prenotazione di una copia di DVD+LIBRO. Il dvd, infatti, sarà accompagnato da un libro, con saggi inediti e importanti estratti di alcuni testi che raccolgono le uniche testimonianze sull'esperienza di “Oggi in Italia”. Il libro andrà a completare il racconto fatto attraverso le immagini del documentario. Per riuscire nel nostro obiettivo abbiamo bisogno di raggiungere € 6000 attraverso 500 quote di sostegno da 12 € ciascuna (che include i costi di spedizione). Il budget servirà per coprire i costi di duplicazione, stampa, grafica, editing, promozione e spedizione.
Per saperne di più e prenotare la tua copia clicca qui:



Chi siamo
Ghira Film è un’associazione che si propone di promuovere la conoscenza del linguaggio cinematografico, la produzione e l’autoproduzione di audiovisivi con particolare riferimento a quel tipo di documentari che vengono solitamente chiamati “sociali” e “creativi”.
La nostra idea è che il documentario può essere un veicolo travolgente di conoscenza, di ispirazione e di socializzazione.
L’associazione ha sede presso Baia del Re in Via Palmieri 8, nel cuore del quartiere Stadera.
Quando ci dedichiamo a un nuovo progetto ci piace pensare che possa essere visto dal maggior numero di persone possibili, che possa produrre domande e promuovere discussioni. Può sembrare paradossale, ma per ottenere questo risultato, spesso è necessario non guardare unicamente ai circuiti più classici come i canali televisivi e privilegiare circuiti alternativi alla produzione mainstream. Ogni nuovo progetto nasce, non solo dal racconto di una storia, che porta in sé delle idee, ma da un tessuto sociale da cui quelle idee scaturiscono.



L’ultimo documentario prodotto da Ghira film è “Lasciando la Baia del Re” che ha ottenuto numerosi premi in Italia e all’estero e ha ottenuto la nomination come miglior documentario ai David di Donatello 2012.


Alla festa popolare delle associazioni di zona 5, Ghira Film sarà presente con un banchetto per promuovere la campagna di “produzioni dal basso” del documentario “La Guerra delle Onde” e per diffondere il film “Lasciando la Baia del Re”.

comitato basmetto


                                         Salviamo la cascina Basmetto.
S.O.S. Emergenza Paesaggio, dal sito del FAI - Fondo Ambiente Italiano
La Cascina Basmetto è un insediamento rurale, sito in località Chiesa Rossa, che risale, secondo notizie storiche, al XIV secolo. L’area limitrofa alla cascina, oggi occupata da terreni coltivati, è interessata da un Piano di Lottizzazione che prevede la realizzazione di sei edifici per un totale di 88.000 mc di cemento. L’immobile, di proprietà del comune di Milano dal 1942, è sottoposto ad un vincolo architettonico ai sensi del D.Lgs. 42/2004. Art. 10, c. 1, mentre i terreni che circondano la cascina sono in affitto a privati e vengono coltivati per 40 ettari a riso e per circa 10 a mais.
Il Piano di Lottizzazione, se attuato, comprometterà definitivamente lo svolgimento dell’attività agricola e, di conseguenza, causerà una perdita del valore storico dell’edificio rurale.
Il FAI – Fondo Ambiente Italiano - ha scritto alla Soprintendenza per i Beni Architettonici e Paesaggistici di Milano in quanto la cascina è vincolata dal 2006 ed è dunque auspicabile che la Soprintendenza valuti con attenzione un intervento così invasivo per l’attività caratterizzante la cascina, cioè quella agricola.
6° Censimento Fai - Fondo Ambiente Italiano - “i luoghi del cuore”


Cascina Basmetto: luogo del cuore

Risalendo da sud la Statale dei Giovi, che corre lungo la sponda del Naviglio Pavese, quando si giunge all’estremo confine del comune di Milano, ci si trova in uno scampolo di terra sospeso tra città e campagna, tra storia e futuro.
 Chi giunge in città si trova di fronte ad una fotografia del presente che dona un’insolita sensazione di bellezza: chi arriva nella metropoli, appena superato il cartello con la scritta Milano, è accolto dalle storiche e rassicuranti mura di una cascina, antichi mattoni rossi disposti a quadrilatero per difendere lo spazio comune dell’aia, tetti spioventi e porticati per difendersi dal maltempo.
La cascina appare come una macchia di colore calata nel verde dei campi, una forma che appare perfetta, una sorta di atollo collocato, in alcune stagioni, nello specchio d’acqua delle risaie.
Questo è un vero angolo di periferia, dove lo sguardo si può lanciare lungo una linea prospettica capace di accompagnare lo spirito di osservazione, dove l’ambiente tiene insieme la fine e l’inizio; è proprio nella periferia che la natura finisce e inizia la costruzione.
Lo sguardo che incontra questi muri di mattoni rossi sente il tempo che scorre, il ritmo delle stagioni, uno sguardo che impara il movimento seguendo lo scorrere delle acque del Naviglio, attraversando l’apertura della campagna, per poi giungere alla cornice delle torri bianche, l’inconfondibile simbolo del quartiere Grotosoglio, che preannuncia la città.
Questo è uno scampolo di campagna che si presenta come un monumento vivente, la nostra più remota storia ancora oggi animata dal lavoro contadino, dai cavalli che si muovono accompagnanti dai cani, da una fauna che Milano sembra non conoscere, persino dalla garbata presenza di una coppia di cicogne.
Uno scampolo di territorio sospeso tra campagna e città, tra questo presente, fortunatamente ancora vicino alla bellezza, e un imminente futuro tristemente dominato dall’incontenibile lottizzazione: intorno alla cascina Basmetto si agita il valore simbolico di una metropoli chiamata a scegliere quali valori rispettare, poiché i luoghi, così come le città nel loro insieme, se vogliono essere veramente abitabili devono saper appartenere al cuore.
Il Comitato Basmetto, che si sta battendo per la salvaguardia di questo monumento di periferia, si è trovato come logo l’immagine della possente cascina sovrastata dal volo di un airone: questo è il presente, il futuro ci fa immaginare un nuovo logo dove i mattoni posati nel lontano 1.400, probabilmente dai frati benedettini che accoglievano il viandante che giungeva in città e che coltivavano la terra utilizzando magistralmente le acque, lasceranno il posto ai nuovi muri dei soliti palazzi sparati a raffica sul territorio.
I muri della storica architettura lombarda saranno presto soffocati dai soliti cubi di sei piani, ovviamente non costruiti per abitare, ma solo per farci dimenticare il volo degli aironi e il lavoro dei campi, per farci dimenticare la storia, che per noi ha il nome Basmetto.
Nelle ultime case a sud di Milano l’agricoltura è l’originario padrone di casa che già troppo si è sacrificato per accogliere i cittadini, ospiti che dovrebbero essere sempre grati – GratoSoglio - al territorio che li accoglie.
Le nuove costruzioni, in quello che è stato il Parco Agricolo Sud, saranno erette intorno agli storici muri della cascina soffocando in una implacabile morsa  la grandezza delle sue linee, chiudendo ogni prospettiva che ora invita l’occhio al gusto del bello, perché per ora, proprio lì, lo sguardo può ancora incontrare l’armonia, uno sguardo periferico che può ancora spaziare passando dall’abitazione alla spiga, dall’asfalto ai colori delle stagioni.
Chiediamo cortesemente la vostra attenzione poiché ci sentiamo testimoni di un atto vandalico ai danni del bello che sino a oggi è faticosamente sopravvissuto nelle nostre periferie; non possiamo stare zitti, indifferenti a ciò che, ancora una volta, sta accadendo: la sottrazione del “suolo bene comune”, la mortificazione dell’idea del bello come condizione dell’abitare.
La volontà di costruire case proprio intorno alla cascina, a pochissimi metri di distanza dai muri perimetrali, appare come una vera e propria disposizione da assedio: è un accerchiamento che soffoca la cascina deprivandola del suo spazio vitale.
Possiamo parlare di distruzione poiché è evidente che non ci troviamo di fronte al nobile atto del costruire, non siamo nell’ambito del pensiero, non siamo certo di fronte all’idea dell’abitare. 
Eppure questa campagna può rappresentare il futuro, assolutamente attuale nella sua apparente inattualità; è il luogo che può ancora comprendere nel suolo metropolitano la meraviglia della biodiversità, l’insegnamento sociale che la terra può affidare alla postmodernità.
Nelle periferie c’è un deficit di bello, è quindi necessario tutelare il valore estetico della cascina, delle sue vere mura, del suo essere autentico, poiché il bello deve essere vero, perché il bello ha sempre a che fare con l’etica.
L’etica, a differenza di questo dannato suolo, non ha prezzo, come la nostra dignità di abitanti delle periferie che non può essere svenduta ai soliti appetiti bulimici: non c’è prezzo per questa risorsa che è un bene comune.
La cascina Basmetto è il prezioso simbolo della bellezza sopravvissuta al degrado urbano, storia e natura alle porte di Milano, l’armonico innesto tra campagna e architettura, tra la produzione agricola e l’abitare metropolitano.
La dignità delle periferie è debole e invoca aiuto.
L’abitare ha bisogno di storia
Perché nella nostra città non c’è posto per l’idea di mantenere in vita ciò che c’è di bello?
 Perché dobbiamo sacrificare l’uno, il campo di riso, per salvare l’altro, il tetto cadente?

N.B. La cascina Basmetto, per il suo valore paesaggistico, è stato dichiarato un bene di  “interesse storico artistico”  il 05.06.2006, con decreto della Direzione  Regionale per i Beni Culturali e Paesaggistici della Lombardia  - ai sensi dell’ Art. 10 comma 1 del D Lgs 22.01.2004 N. 42 –
www.cascinabasmetto.it/ sito ufficiale della cascina

La storia di Basmetto è la storia di Gratosoglio, dal sito.100milano.com/cascine/

 Il quartiere a sud di Milano, chiamato “Gratosoglio”, è un territorio importante per la storia di Milano.

Le prime fonti storiche riguardo la cascina risalgono alla metà del XIV secolo e la indicano come preziosa proprietà del Monastero di San Barnaba in Gratosoglio. La stessa viene qualificata quale autenticità storica entro la periferia sud del Comune di Milano, periferia notoriamente carente di beni architettonici di valore storico, artistico e culturale. Una leggenda racconta della presunta venuta dell’apostolo San Barnaba a Milano, il quale raccontò dell’ospitalità, della convivenza e della convivialità avuta e che al momento di congedarsi, avrebbe detto “Ti saluto, o grata soglia”. San Barnaba è ritenuto uno dei fondatori della Chiesa Milanese e il suo saluto spiegherebbe l’origine del toponimo Gratosoglio. L’architettura di Cascina Basmetto è quella tipica della corte agraria lombarda chiusa.
A nord si trova l’edificio principale, “la Casa Padronale”, costruito su due piani; è la parte più alta dell’intera costruzione, esso spicca sia perché permette un controllo sull’attività interna sia per il portico a tre campate sorretto da quattro colonne di pietra e ricoperto da un pittoresco glicine. L’aia era considerata il cuore della cascina. I salariati, al mattino presto, lì, ricevevano le direttive e le mansioni per i lavori giornalieri. Sull’aia arrivavano i carri con il carico del raccolto, come ad esempio i cereali, che appena raccolti venivano stesi al sole per asciugare. In alto, sul tetto, si ergeva un piccolo campanile con un campana, il cui suono scandiva la giornata lavorativa, andato distrutto nell’agosto del 1999 dopo un cedimento strutturale e non più ripristinato. Ai lati est e ovest si trovano le abitazioni, un tempo destinate ai salariati, per tipologie di lavoro tipo il fattore, il camparo, il caporale, il mungitore. Nel blocco orientale ci sono le stalle coperte da un porticato e da fienili, le due stalle più piccole, un tempo utilizzate per il ricovero di cavalli e buoi, un tempo unica forza motrice per trainare i vari mezzi di trasporto e gli attrezzi agricoli (aratri, erpici, seminatrici) e una più grande stalla per le bovine da latte. Appena fuori sul retro della stalla principale si trova la letamaia e la porcilaia con la struttura architettonica tipica per il ricovero dei maiali, con soffittatura fatta di travi di legno e paglia di riso. Accanto al portone d’ingresso, un porticato ospita i macchinari e i due silos di stoccaggio per il riso. Sul retro della casa padronale c’è un bel giardino, l’orto ed il pollaio.
 Fino agli anni ’70 l’attività principale dell’azienda è stata l’allevamento di mucche da latte e di altre piccole bestie da cortile; purtroppo tale attività è andata via via scomparendo. Oggi l’azienda si basa sulla coltivazione di riso e mais e mantiene un piccolo allevamento di cavalli.
Con gli anni ’80 il Comune di Milano ha richiesto sempre più spesso all’azienda la cessione di porzioni di ettari di terreno per dar luogo ad insediamenti immobiliari, così nel corso degli ultimi anni la superficie coltivabile disponibile all’Azienda Agricola Basmetto si è ridotta di ben 20 ettari.


Zanna Bianca - Legambiente


Il Circolo Zanna Bianca di Legambiente si occupa da 30 anni di temi e problematiche legate all'ambiente in zona 5. In particolare
ha seguito le problematiche del Parco Baravalle e della Darsena.
Ultimamente collabora con alcune scuole della zona con interventi su "RICONOSCIMENTO ALBERI" in occasione della Festa dell'albero e
durante l'intero anno scolastico, "smaltimento rifiuti", "visite al depuratore di Nosedo", etc.
Ha realizzato un libretto sul "PARCO RAVIZZA" che sarà disponibile alla festa e quest'anno il Progetto "Agricoltura-Orto in vaso"
con la scuola media Confalonieri, con il contributo del Consiglio di Zona 5.
Alla festa propone:
- GIRO DI RICONOSCIMENTO ALBERI DEL PARCO CASCINA CHIESA ROSSA
  SABATO 8        ORE 18
  DOMENICA 9  ORE 11
                             ORE 16
- UTILIZZO DI ERBE SPONTANEE COME ALIMENTI
- GIOCHI DI STRADA PER BAMBINI E RAGAZZI

utopibaa


comunicato stampa


COMUNICATO STAMPA


Festa popolare delle associazioni
dal 7 al 9 giugno 2013
Parco delle Cascine Chiesa Rossa
Via San Domenico Savio 3, Milano
MM2 Abbiategrasso, tram 3 e 15, bus 79

Che cos’è la festa popolare delle associazioni?
E’ un’iniziativa che dura tre giorni con musica, teatro, animazione per bambini, biciclettata, dibattiti, reading di poesia, conoscenza del territorio, cibo bio a filiera corta e tanto altro ancora. E’ un evento gratuito e autorganizzato dalle 34 realtà che promuovono la festa.

Perché promuovere una festa di 3 giorni in zona 5?
Per due motivi: dare visibilità alle realtà promotrici e rivendicare l’uso gratuito degli spazi pubblici. Le realtà promotrici sono molto eterogenee. C’è chi si occupa di cultura, attività sociale, sport, aggregazione, tempo libero. Sono tutte associazioni, comitati, gruppi, collettivi. Da circa un anno si sono riuniti all’interno della RETE 5.

Che cos’è la RETE 5?
E’ un luogo d’incontro di associazioni, comitati e realtà della zona 5 di Milano. Non è finanziato da fondazioni, enti pubblici o privati. E’ solo un’occasione in cui incontrarsi, mettersi in rete e costruire sinergie che permettano di realizzare iniziative più ampie e coordinate di quanto le singole associazioni riescano a fare.

Il programma della festa
Il programma dettagliato si trova sul sito www.retecinque.blogspot.it e in 10mila volantini e 500 manifesti distribuiti in quartiere. Tutto quello che viene proposto è stato offerto dalle associazioni e dalle realtà che promuovono la festa. E’ un grande evento, non perché ci sono nomi altisonanti o di richiamo, ma perché riesce a promuovere, cultura, sport, aggregazione, dibattiti, in un parco cittadino e il tutto avviene grazie all’autorganizzazione dal basso proposta dalle realtà promotrici.

Qual è l’obiettivo della festa popolare delle associazioni?
Far conoscere le 34 realtà che promuovono l’evento. Alcune sono attive da decine di anni, altre sono di più recente costituzione. Promuovere un’iniziativa di tre giorni nella zona è comunque un modo per far conoscere le attività che vengono proposte quotidianamente nel territorio della Zona 5. E’ anche l’occasione per rivendicare l’uso gratuito e “sburocratizzato” di un bene pubblico. Oggi accedere a uno spazio come quello del Parco delle Cascine Chiesa Rossa è ancora troppo costoso e troppo complicato. La festa è un modo per rivendicare un progetto che miri alla possibilità di ottenere un’agibilità facilitata e gratuita per le realtà no profit che organizzano eventi no profit.

Per ulteriori info:

martedì 4 giugno 2013

Orchestra Multietnica Furasté



FURASTé
Orchestra multietnica
In concerto
VENERDì 7 GIUGNO h. 21
FESTA POPOLARE DELLE ASSOCIAZIONI
Parco delle Cascine Rosse
Milano





lunedì 3 giugno 2013

Per raggiungere la festa:
MM2 ABBIATEGRASSO
Tram 3 e 15
Bus 79

Le iniziative della festa si svolgeranno all'interno della biblioteca, nel portico biblioteca (palco 1) e sotto portico del circolo dei talenti (palco 2). La ristorazione si trova intorno allo spazio del Circolo dei Talenti. I banchetti di realtà, associazioni, comitati si trovano sia sotto il portico del Circolo dei Talenti, sia sotto quello della biblioteca.

filef


domenica a spasso (l'ultima)

Domenica 9 giugno è una domenica senz'auto. Alla festa popolare delle associazioni il programma è fitto e inizia con una biciclettata che parte da Via San Domenico Savio per raggiungere la Cascina Basmetto e ritorno. Poi ci sarà il pranzo popolare con cibo bio a filiera corta, dibattiti, animazione per bambini, musica, teatro e i banchetti delle associazioni promotrici.

Il comune ha appena annunciato che quella del 9 giugno sarà l'ultima domenica a spasso. Tutte le altre sono sospese per ragioni di bilancio. Lo dicevamo che NULLA SARA' PIU' COME PRIMA!!!

Marketing a scuola


Sabato 8 giugno intorno alle
18,30 ,  palco 2 o "pratone"



"Marketing a scuola"
studio per una lezione-spettacolo
di e con  Oscar
Agostoni
Agognomico prodaccion

La Grande Distribuzione propone divertenti gare per chi acquista
più merci in cambio di materiale didattico.
Famosi marchi organizzano laboratori su temi educativi 
entrando direttamente in classe .
Sempre più corporation cercano di accattivarsi le simpatie con
una politica attenta alla crescita dei piccoli.
Sembra tutto bello, tutto molto seducente....
oppure no?

Neuro, viral, buzz, emotional ecco le nuove tecniche del marketing che i brand adottano
per entrare per sempre nella vita dei giovani cittadini
del mondo.
"Dateceli da piccoli e saranno
nostri tutta la vita"  Joseph De Maistre


Maggiori dettagli al banchetto del coordinamento scuole
zona 5 per la difesa della scuola pubblica

F.M. TRIBAND (concerto)

Concerto F.M. TRIBAND
VENERDì 7 GIUGNO h. 22.30 Palco 1
FESTA POPOLARE DELLE ASSOCIAZIONI
Parco Cascine Chiesa Rossa
Via San Domenico Savio 3
MM2 Abbiategrasso, Tram 3, 15, bus 79

e..state al carraro


gratosoul


Il circolo Gratosoul è composto da cittadini di Gratosoglio, periferia sud di Milano, che hanno voglia di uscire di casa per stare insieme e immaginare una città diversa. Il circolo promuove attività ed eventi che hanno in comune il fatto di essere autoprodotti ed autogestiti dai partecipanti. Tutte le iniziative tendono a favorire la partecipazione, lo scambio e il confronto tra le persone. Crediamo che la promozione culturale di un quartiere possa partire anche dal basso e diffondersi direttamente tra i cittadini. In quattro anni di esperienza abbiamo elaborato e realizzato nuove proposte e idee, sono aumentate le attività e le produzioni culturali oltre all'ormai classico appuntamento con la festa di Giugno sul pratone in mezzo al quartiere. Partendo anche da questa giovanissima esperienza si può portare un contributo al rinnovamento e alla rivitalizzazione sociale.

Circolo Gratosoul
www.gratosoul.it
info@gratosoul.it
Gratosoul è su Facebook
cell - 3451777068 dalle 14,00 alle 21,00 tutti i giorni
(lasciare messaggio in segreteria e verrete richiamati)

aeresoul

CONCERTO AEROSOUL
Sabato 8 giugno h 23
Palco 1
Parco Cascine Chiesa Rossa

Gas Radici


In preparazione della festa popolare delle associazioni retecinque 7-8-9 giugno 2013
Durante la preparazione della festa è accaduto un fatto nuovo:TUTTE LE ASSOCIAZIONI PARTECIPANTI HANNO APPROVATO L'INTENZIONE DI PROPORRE (nella misura del possibile) CIBI E BEVANDE BIOLOGICHE.                           
E' così che prende l'avvio questa impresa che, essendo affidata principalmente al gas Radici, si arricchisce subito di un'altro obbiettivo. NON SOLO PROPORRE PRODOTTI BIOLOGICI MA ANCHE A PREZZI CONTENUTI.
Questi i risultati:
panino con salamella a € 3
Il pane è prodotto  da “00” Gio fornaio del corso di corso S. Gottardo con farine BIO  della cascina Forestina. Giovanni userà anche la pasta madre non perchè ci fa un piacere particolare,ma perchè per lui è normale produrre pane con queste caratteristiche.
La salamella è prodotta dalla ditta a conduzione famigliare “Valle del piano” Bio certificata quì il certificato
Di particolare questa volta Ornella ha provveduto a macellare appositamente per noi un paio di maiali e a portarci le salamelle appena fatte nei giorni della festa. Il resto cioè produrre carne biologica certificata e fornirla ai GAS è il suo normale lavoro. La azienda “Valle del piano” fornisce il gas Radici

Panino vegetariano (con la scamorza) a € 3
Gia detto del pane,ci resta da dire della scamorza. Prodotta dalla azienda agricola dei F.lli Brambilla gode come tutta la azienda e tutti i suoi prodotti della certificazione BIO: quì il certificato
Certo,trattandosi di una azienda abbastanza grande, ha sia una vendita al pubblico sia una vendita attraverso i supermercati. Ma vende anche ai GAS con uno sconto. L’azienda agricola dei F.lli Brambilla sta compilando la documentazione che probabilmente gli consentirà (se tutto risulterà essere corretto,trasparente ecc)  di diventare un fornitore del gas Radici

Panino vegano a €3
Le verdure e anche i tovagliolini nei quali sono avvolti i panini provengono da SdF,un commerciante  che acquista, direttamente dai contadini (in alcuni casi da consorzi di contadini), solo prodotti BIO certificati e che dichiara l'entità del suo ricarico (20-25%). In questo modo ai contadini riesce ad arrivare un 55-60 % del prezzo da noi pagato. Si tenga presente che del prezzo che paghiamo al supermercato,solo il 15-20% arriva al contadino. Tutti i certificati della verdura sono visibili sul suo sito.... quì il sito
 SdF è un fornitore del gas Radici
Olio,perchè sulle verdure ci vorrà pure un filo d'olio... L'olio è prodotto da Tabarani, dei F.lli D'Angelo, C.da Tabarani Collesano (PA), Italia. Tabarani dei f.lli D'Angelo è un fornitore del gas Radici. qui il certificato

E' ovvio (ma è utile ricordarlo  perchè non è la stessa cosa per i prodotti  che troviamo al supermercato)  che quanto elencato è stato prodotto nel pieno rispetto delle norme e dei regolamenti dello stato Italiano,ovvero che non è stato impiegato lavoro nero,che tutte le fatture,gli scontrini ove previsti sono stati regolarmente emessi,che i prodotti sono stati realizzati o raccolti nella settimana immediatamente precedente la festa e appositamente per la festa delle associazioni della rete5.
Questo vuole anche dire che i prodotti che dovessero avanzare NON potranno essere restituiti al produttore ma saranno venduti a chi ne farà richiesta e comunque in assenza di acquirenti saranno equamente sudivisi tra tutte le associazioni della retecinque. Anche questo fa parte delle garanzie di genuinità,salubrità, di rispetto del lavoro altrui che sono parte del concetto di BIOLOGICO.

Ci spiace di non aver potuto usare materiale di consumo (bicchieri )  compostabili o riciclabili essendo il loro costo più del doppio di quelli in plastica. Questa differenza di prezzo ci è parsa ingiustificabile e figlia solamente della sete di profitto delle aziende che le producono in condizioni di monopolio o quasi.
Ci auguriamo di aver dimostrato  che, con un po di organizzazione, è possibile mangiare sano rispettando il lavoro , la salute e la dignità di chi produce senza spendere di più di quanto ci impongono  la agroindustria e la grande distribuzione organizzata (supermercati).

Ma quelli descritti NON sono gli unici prodotti che normalmente il gas Radici acquista. Al banchetto potrete trovare due esempi concreti e significativi: la pasta, alcuni prodotti da forno e il vino.
La pasta e il vino che potrete assaggiare sono il meglio che la produzione italiana (e quindi mondiale) realizza. Sul fronte della pasta al banchetto vi aspetta una sorpresa: che cosa si nasconde dentro la pasta che i  più grandi produttori nazionali propongono ai nostri bambini?
Durante il dibattito di domenica 9 giugno non ci faremo sfuggire l'occasione di chiedere a Maurizio Gritta della IRIS (produttore di pasta biologica certificata e non solo) cosa ci mettono loro dentro la pasta. Quì il certificato
Ma una pasta di questa qualità BIOLOGICA CERTIFICATA chissà cosa costa....
Al banchetto del gas Radici lo scoprirete.

Cosa c'è invece nel vino che ci propone la ditta RUGRA? A parte i prodotti della spremitura dell'uva biologica (da loro prodotta) è interessante essere sicuri di cosa NON C'E' !  Durante una delle ultime fiere alla quale hanno partecipato,gli organizzatori della stessa hanno prelevato a sorpresa una bottiglia di vino sulla quale hanno fatto le analisi. quì i risultati, il certificato invece lo trovate quì

Ma un vino di questa qualità BIOLOGICO CERTIFICATO chissà cosa costa....
Al banchetto del gas Radici lo scoprirete.
Buon appetito.