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lunedì 23 novembre 2015

DOMENICA 29 NOVEMBRE 2015

COME PRIMA, Più DI PRIMA…
i beni comuni non si privatizzano



Ancora una volta sotto il portico per difendere un bene comune, opporsi alle privatizzazioni e alle speculazioni. Il freddo non ci fa paura, tanto abbiamo i funghi a gas per scaldarci, tanto vin brulé, cioccolata calda…
DOMENICA 29 NOVEMBRE
dalle 10 alle 18
all’interno del parco Cascine Chiesa Rossa
Via San Domenico Savio angolo Chiesa Rossa (MM2 Abbiategrasso, tram 3 e 15, bus 79)

https://www.facebook.com/Sotto-il-portico-438161123028234/

29/11, tutto il programma

COME PRIMA, Più DI PRIMA
i beni comuni non si privatizzano

DOMENICA 29 NOVEMBRE dalle 10 alle 18
Sotto il Portico all'interno del Parco Cascine Chiesa Rossa
Via Chiesa Rossa 55 angolo Via San Domenico Savio
MM2 Abbiategrasso, bus 79, tra 3 e 15

dalle 10
Mercatino agricolo di Spazio Fuori Mercato e Genuino Clandestino
http://genuinoclandestino.it

banchetti di libri a cura di Calusca City Lights e LibriSottoCasa
http://www.inventati.org/apm/index.php?step=primo
http://www.largomahler.it/template.php?pag=1844

h. 11.30
"Cipì, una storia per crescere" uno spettacolo interattivo per e con i bambini tratto dal libro di Mario Lodi, realizzato da APE (Arte per Educare)
http://www.apearte.net

h. 12.30
Pranzo popolare con i prodotti di Genuino Clandestino (polenta, gulasch vegetariano e non, vin brulé, cioccolata calda…)

h. 15
Musica con la Banda degli Ottoni e cabaret con Mary Sarnataro + comici a sorpresa

h. 16
Dibattito tavola rotonda su beni comuni e autogestioni. "I beni comuni non coincidono né con la proprietà privata, né con quella dello Stato, ma esprimono dei diritti inalienabili dei cittadini", per questo non possono essere privatizzati. Proviamo a discuterne partendo dalle esperienze che conosciamo: l'esperienza del Circolo dei Talenti e l'attività Sotto il Portico, Gratosoglio Autogestita (GTA) e il campus autogestito dei genitori di Zona 5.

durante l'iniziativa è anche previsto…
l'arrivo della bicicletta contro la farsa di Cop 21
http://www.offtopiclab.org/event/presidio-a-milano/?instance_id=587
la presentazione del dossier sulle nocività in Zona 5 a cura di ZAM
http://zam-milano.org
raccolta di firme contro lo sgombero di Gratosoglio Autogestita (GTA)
https://www.change.org/p/consiglio-di-zona-5-firma-a-favore-di-gratosoglio-autogestita


domenica 29 novembre

COME PRIMA, Più DI PRIMA…


In questi 3 anni, sotto il portico del parco cascine Chiesa Rossa è successo qualcosa di anomalo. Lo abbiamo detto più volte. La possibilità di usufruire di uno spazio, gratuitamente, di poter promuovere iniziative senza burocrazie, senza bisogno di chiedere finanziamenti, ha fatto nascere un’esperienza fuori dal coro e fuori dal controllo. Per questo il Comune di Milano e il Consiglio di Zona 5 sono terrorizzati. Centinaia di cittadini si possono incontrare, autorganizzare e autogestire. E lo sanno fare anche bene. Tutto questo fa paura a chi pensa di gestire il potere.
Il Comune di Milano attraverso l’assessorato al Demanio, il 6 luglio scorso ha sgomberato il Circolo dei Talenti che aveva gestito il portico e favorito la nascita di questa esperienza. Comune e Consiglio di Zona hanno lasciato il portico al degrado per tutta l’estate, senza acqua e corrente elettrica. Come se non bastasse, sono riusciti a sperperare 3.800 Euro di soldi pubblici per una festicciola di un giorno e un pomeriggio di animazione per bambini.
Hanno sperato che le esperienze fuori dal coro scomparissero, ma noi siamo ancora qua. Nemmeno il caldo di agosto ci ha fatto evaporare. Siamo rimasti SOTTO IL PORTICO tutta l’estate. Senza soldi, acqua e luce, siamo comunque riusciti a garantire alcune attività: pranzi e cene condivise, feste di compleanno e di laurea, danze popolari, cineforum…
Poi il settore demanio del Comune, ai primi di agosto ha fatto un bando che ai primi di settembre era già chiuso. Alla faccia della partecipazione e della condivisione. Ma la fretta, a volte, fa commettere errori. E per errore o per scarsa conoscenza del territorio che amministrano, nel bando hanno scritto che il portico più il locale bar misurano 211 mq complessivi. Peccato che il solo portico sia oltre 600 mq. Basterebbe averlo visto almeno una volta per rendersene conto, anche senza il metro in mano per prendere le misure.
Noi in questi anni abbiamo imparato che cos’è un BENE COMUNE perché lo abbiamo praticato. Un bene comune non può essere privatizzato. E’ di tutti e tutti lo devono poter utilizzare e GESTIRE. Per questo un bene comune non può essere privatizzato, cioè non può essere assegnato a una realtà o a una cordata di realtà che vince un bando. Un bene comune non rientra né nella proprietà dello Stato, né in quella privata. E’ un diritto inalienabile e quindi appartiene a tutti.
Per questo non ci arrendiamo, non abbassiamo la testa. Non accettiamo le regole del Comune di Milano perché il PORTICO non è loro, ma di tutti i cittadini che intendono utilizzarlo e animarlo. Continueremo a utilizzare il PORTICO CHIESA ROSSA come bene comune. Lo faremo senza chiedere il permesso al Comune di Milano, al Demanio, al Consiglio di Zona.
La prossima occasione sarà:


DOMENICA 29 NOVEMBRE
dalle 10 alle 18
all’interno del parco Cascine Chiesa Rossa
Via San Domenico Savio angolo Chiesa Rossa (MM2 Abbiategrasso, tram 3 e 15, bus 79)


SOTTO IL PORTICO
Comitato per la gestione condivisa del Portico Chiesa Rossa

fb: sotto il portico

giovedì 12 novembre 2015

Sabato 14 novembre - GTA

DANCEHALL
nel nuovo spazio autogestito a Gratosoglio.
L'iniziativa vuole puntare a riqualificare socialmente con una festa quella parte del quartiere additata come "pericolosa".
se hai a cuore il quartiere partecipa e porta le tue idee.

DJ MORELLOVE from Villalta

I soldi raccolti verranno investiti per altre feste e per sistemare lo spazio occupato.

NO RAZZISMO
NO SPACCIO
NO PREPOTENZE

Ci vediamo nello spazio GTA

SABATO 14 NOVEMBRE
Via Lelio Basso 7 dalle 16 in poi


GTA Gratosoglio Autogestita

Nasce il nuovo spazio Gratosoglio Autogestita: Invitiamo tutti a partecipare all’ assemblea aperta, che si terrà domani 2 novembre ore 17.00 presso lo spazio occupato in via Lelio Basso al civico 7 . Chiediamo una collaborazione a tutti coloro che sono interessati alla riqualificazione dell’area, aiutandoci direttamente nei lavori, nella difesa del posto, donando materiali, soldi o qualsiasi altro mezzo che possa essere utile. L’appello avviene anche in seguito a quanto accaduto ieri mattina, quando due sedicenti tecnici del comune ci hanno messo di fronte alla scelta di andarcene subito o essere sgomberati dalla forza pubblica nei prossimi giorni.
Sabato 31 ottobre abbiamo occupato uno stabile comunale in stato di degrado.
L’occupazione nasce dopo un percorso di più di un anno, in  cui abbiamo organizzato varie iniziative in quartiere, al fine di creare momenti di aggregazione e intervenire sulle sue principali problematiche. Queste iniziative nascono dalla consapevolezza che l’apporto di ogni abitante è significativo per il conseguimento di una soluzione condivisa e di un’alternativa. Pensiamo che la creazione di uno spazio autogestito  a disposizione degli abitanti sia un importante passo in tale direzione. Esso infatti può essere:
Un punto di riferimento per quanti hanno a cuore il quartiere e vogliono organizzarsi e confrontarsi per migliorarlo e affrontare direttamente i suoi principali problemi.
Risposta alla mancanza di spazi dedicati alla socialità, all’aggregazione (soprattutto dei giovani) e ad iniziative culturali e ludiche.
Presidio contro il degrado e un modo per combattere lo spreco che uno spazio vuoto rappresenta.
Già a febbraio dell’anno scorso avevamo provato, purtroppo senza successo, a ridare vita ad uno degli spazi da anni abbandonati  sotto le torri. Quel giorno ci è stato però proposto un percorso di dialogo con l’ALER (prova che mobilitarsi comunque smuove le cose), con la mediazione del vicequestore, per ottenere quello stesso spazio con un affitto simbolico. Gli incontri e le promesse si sono susseguiti sino a poche settimane fa, ma senza risultati concreti, tanto che il posto è tutt’ora vuoto. Questa esperienza ci ha portati a comprendere meglio come il percorso intrapreso fosse irrealizzabile, non tanto per malafede, ma perche si scontravano interessi inconciliabili: quelli di chi nel quartiere ci vive e quelli di chi sul quartiere ci guadagna e ci specula.
Abbiamo quindi deciso di fare direttamente quello che le istituzioni non volevano fare: restituire uno dei tanti spazi abbandonati agli abitanti della zona.
Il lavoro che stiamo portando avanti è anche un esempio di come la riqualificazione di aree del quartiere potrebbe creare nuovi posti di lavoro per i giovani disoccupati della zona.
Invitiamo tutti coloro che fossero interessati a partecipare alla ristrutturazione dello stabile a contattarci e a prendere parte all’assemblea.