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lunedì 15 giugno 2015

I BENI COMUNI NON SI SGOMBERANO!

DOMENICA 21 GIUGNO h. 19.30
all'interno della Festa Popolare
Tavola rotonda su:
NESSUNA MUCCA DA MUNGERE:
autogestione, spazi sociali, beni comuni e iniziative dal basso.
Le esperienze del Circolo dei Talenti, dei ragazzi di Gratosoglio e del Collettivo Villalta.
A cura di retecinque

Qui sotto (in sintesi) la storia del Circolo dei Talenti.

I BENI COMUNI NON SI SGOMBERANO!
Due anni e mezzo di storia, anche se condivisa da migliaia di persone, non significa automaticamente che sia tutto chiaro e che quel che si racconti corrisponda al vero. Abbiamo la necessità, quindi, di ripercorrerla nelle sue tappe salienti per evitare falsità, mistificazioni e “macchine del fango”.

LE CASCINE CHIESA ROSSA
Per molti anni sono stati un luogo degradato e abbandonato. Necessitavano di una profonda ristrutturazione. Negli anni ’80 e ’90 nasce il Comitato Cascine Chiesa Rossa, fondato da Walter Leverano. Si è battuto per anni per ottenere che il Comune di Milano trovasse le risorse per ristrutturare le cascine. Voleva che quell’area diventasse il centro e il polo d’attrazione della Zona 5. Si è battuto per evitare mire speculative che in tempi lontani, di volta in volta, si sono affacciate. Forse leggenda metropolitana, forse realtà, trent’anni fa si ventilò che la stilista Krizia fosse interessata alla cascine che farci un ristorante e poi che lo stesso progetto lo avesse la Comunità Saman.
Dopo tanti anni, molti progetti e infinite battaglie, il Comitato Cascine Chiesa Rossa, riuscì a ottenere dal Comune di Milano, l’impegno e le risorse economiche per ristrutturare tutto il complesso all’interno del parco, all’angolo tra le vie San Domenico Savio e Chiesa Rossa. Per prima arrivò la biblioteca della Zona 5 che si spostò da Via Boifava per trovare ospitalità nella cascina che si affaccia sulla Via San Domenico Savio. La biblioteca nasce 11 anni fa. Oggi è uno spazio ampio, bello, accogliente, frequentato da molti studenti e cittadini della zona. Inoltre, in questi anni, è stata gestita in modo accogliente e inclusivo, così molte realtà e associazioni culturali della zona hanno potuto promuovere iniziative al suo interno.

IL BANDO DEL COMUNE
Poco meno di 3 anni fa, la giunta Pisapia appena insediata a Palazzo Marino, attraverso l’allora assessore al Demanio Lucia Castellano, pubblica un bando commerciale a rilancio d’asta. L’area interessata dal bando commerciale è quella del portico della cascina di fronte alla biblioteca e un piccolo locale attiguo che può essere usato come bar. Diverse attività commerciali partecipano al bando e, oltre a queste, anche una onlus attiva in Zona 5 già da molti anni: l’associazione Antigua. Il meccanismo del rilancio d’asta fa sì che i commercianti si facciano bene i conti in tasca e si diano rapidamente alla fuga. L’area viene così assegnata ad Antigua Onlus che stipula una convenzione con il Demanio del Comune di Milano. L’accordo prevede un affitto mostruoso: circa 2.000 Euro al mese. L’associazione Antigua, a differenza dei commercianti, non sa fare bene i conti, decide di rischiare e accetta l’accordo con il Comune. L’affitto diventa ben presto un problema anche perché il portico è all’aperto e quindi è molto frequentato in primavera e in estate, ma più o meno deserto quando fa freddo. In inverno funzionano solo i pochi mq di bar che però sono largamente insufficienti a coprire i 2.000 Euro al mese di affitto.

IL CIRCOLO DEI TALENTI
L’associazione Antigua onlus dà vita al Circolo dei Talenti per gestire il portico e il bar che ha avuto in gestione dal Comune di Milano. Si insedia alla fine di dicembre del 2012 e in primavera lo spazio inizia a essere molto frequentato. Merito di due aspetti fondamentali: il luogo è molto bello e piacevole da frequentare e il Circolo dei Talenti è decisamente accogliente. Non applica logiche commerciali e nemmeno quelle tipiche delle associazioni che limitano l’ingresso ai soli soci. Chiunque può frequentare il portico, si può sedere ai tavoli senza che sia richiesta la consumazione. In poco tempo si sparge la voce e i cittadini diventano centinaia. Si passa il tempo al parco, sotto il portico e, se si vuole, si può consumare qualcosa al bar che ha prezzi popolari. Famiglie con bambini, giovani, studenti che non trovano abbastanza spazio in biblioteca, anziani che giocano interi pomeriggi a carte; lo spazio del Circolo dei Talenti diventa un vero e proprio punto di riferimento per una socialità non mercificata. Non c’è obbligo di iscriversi al Circolo dei Talenti. Si può frequentare il portico e il bar anche senza essere soci. Nonostante ciò, il primo anno (2013), gli iscritti all’associazione saranno più di 1.200.

IL PROGETTO DEL CIRCOLO DEI TALENTI
Quando ci si trova nello stesso luogo, si ha il vizio di parlare e confrontarsi. Molti frequentatori del portico scoprono così che hanno gli stessi bisogni. In questo modo, per esempio, nasce il campus estivo autogestito nel 2014. Si avvicinano le vacanze estive, le scuole chiudono e i genitori hanno il problema di dove tenere i propri figli durante il giorno. L’autogestione è il modo per rispondere a questa esigenza. I genitori fanno i turni e per 45 giorni organizzano le attività per quasi 25 bambini dai 4 ai 10 anni di età. Il tutto avviene a costo zero per le famiglie. I genitori devono solo impiegare un po’ di tempo per coprire i turni. Questo è possibile perché, come sempre, il Circolo dei Talenti non chiede loro alcun contributo e ospita il campus per le ultime due settimane di giugno e per tutto il mese di luglio, dalla mattina al tardo pomeriggio. Il campus può realizzarsi senza alcuna spesa e quindi non è necessario nemmeno alcun finanziamento. Costo zero per le famiglie che vi partecipano, costo zero per l’amministrazione a cui non viene richiesto alcun sostegno economico. Questo è stato il “modus operandi” del Circolo dei Talenti per tutti i 2 anni e mezzo in cui ha operato sotto il portico all’interno del parco Cascine Chiesa Rossa. Se vuoi fare delle iniziative, le puoi fare, baste che ti organizzi e le autogestisci. Se vuoi (e puoi) darai un contributo in denaro al Circolo, altrimenti potrai dare il tuo sostegno in altro modo, per esempio aiutando a tenere pulito lo spazio. Si lavora sulla responsabilità e la cosa funziona bene.
Quello che manca sono i 2.000 Euro al mese per pagare l’affitto. Il bar a prezzi popolari, l’assenza di obbligo di consumazione, la possibilità di fare iniziative senza dover corrispondere un contributo per l’affitto, determinano il fatto che Il Circolo dei Talenti non “guadagni” abbastanza per pagare l’affitto. L’attività che svolge però non è di tipo commerciale, come prevede la convenzione stipulata con il Comune di Milano, ma è di tipo sociale, aggregativo e culturale. In breve tempo il portico dei Talenti sarà la sede di tantissime iniziative promosse da associazioni, comitati, collettivi e realtà informali della zona 5. Diventerà anche un punto di riferimento per molti giovani, alcuni dei quali daranno vita alla ciclofficina FAM e sede di distribuzione per il GAS Radici (gruppo d’acquisto solidale) e tutt’ora, il luogo dove, 2 volte al mese la Confederazione Italiana Agricoltori, promuove il mercatino agricolo dei produttori. Oltre a questo, un gruppo di volontari tiene delle lezioni gratuite d’inglese.
Il progetto del Circolo dei Talenti attira l’attenzione proprio perché è capace di sviluppare un senso di comunità in zona. Se ne accorge l’Università Cattolica che promuoverà un questionario tra i frequentatori del circolo e poi un vero e proprio studio scientifico con relativa pubblicazione.

IL RAPPORTO CON IL COMUNE DI MILANO
E’ sempre stato piuttosto conflittuale. Dopo circa sei mesi dalla convenzione tra Antigua onlus e Comune di Milano, l’Annonaria ha fatto una multa al Circolo. Contestava il fatto che le attività “circolistiche” non dovevano essere visibili dall’esterno. Il Circolo dei Talenti però sorge sotto un portico che è anche un bene architettonico tutelato e quindi è impensabile che possa essere chiuso e reso non visibile ciò che ci si fa all’interno. Quello che allora contestava Antigua onlus era come fosse possibile che il Demanio firmasse una convenzione e l’Annonaria la contestasse. In sostanza, l’associazione Antigua chiedeva che il Comune di Milano avesse una sola voce e decidesse prima che cosa e in quale forma si potesse fare sotto il portico. La richiesta non è stata accolta, tanto che quella multa è ancora soggetta al ricorso presentato da Antigua onlus. Per evitare di incorrere in ulteriori sanzioni, la soluzione è stata trovata da Antigua onlus, la quale, l’estate scorsa, ha dato vita a una cooperativa sociale di tipo A e B. In questo modo riusciva a soddisfare le richieste dell’Annonaria, del Demanio, senza incorrere in sanzioni da parte dell’Agenzia delle Entrate. La nascita della cooperativa sociale ha comunque avuto un costo che è stato sostenuto per intero dall’associazione Antigua onlus.
Il problema che è esploso negli ultimi mesi è la morosità. L’associazione Antigua non è riuscita a sostenere la spesa di 2.000 Euro mensili e ha così accumulato un debito importante con il Comune di Milano. Recentemente ha proposto un piano di rientro con rateizzazione che però il Demanio non ha nemmeno preso in considerazione. Il Demanio ha proceduto con la pratica di decadenza della concessione fissando per il 6 luglio 2015 il termine per restituire le chiavi. In pratica, il 6 luglio il Comune di Milano sgombererà l’associazione Antigua onlus e con essa il Circolo dei Talenti dal parco Cascine Chiesa Rossa.

2 PESI, 2 MISURE
Lo abbiamo detto più volte. Non chiediamo nulla di diverso da quello che già si applica, anche in Zona 5. La parrocchia di Via Neera, per esempio, ha il campo da calcio che sorge su un’area demaniale e per questo corrisponde un affitto al Comune di Milano. L’affitto è stato recentemente rinnovato e dato che alla parrocchia viene riconosciuto il valore sociale delle attività che svolge, il prezzo è contenuto. Per 5.630 mq, infatti, la parrocchia paga 141 Euro all’anno. Il Circolo dei Talenti, invece, paga 24.000 Euro all’anno per 600 mq. Se si applicasse la stessa tariffa al mq della parrocchia, l’affitto del Circolo dei Talenti dovrebbe essere di 12 Euro all’anno. Tra 12 e 24.000 c’è una bella differenza!
Un altro esempio è rappresentato dagli accordi tra Comune di Milano e Arcidiocesi per quanto riguarda proprio il complesso delle Cascine Chiesa Rossa. Tutta l’area e gli edifici, inclusa la Chiesa Santa Maria alla Fonte, sono di proprietà del Comune di Milano. I soldi spesi per la ristrutturazione, infatti, sono stati sborsati dal Comune. Nel 2009 Comune e Arcidiocesi stipulano una convenzione per il diritto di superficie. In sostanza, il Comune dava all’Arcidiocesi di Milano la possibilità di utilizzare la Chiesa Santa Maria alla Fonte e l’edificio adiacente in cui vivono i frati francescani per 50 anni senza alcun costo. In cambio, l’Arcidiocesi si impegnava ha ristrutturare l’ultimo immobile che necessita di intervento. Si tratta di quello che viene definito anche nelle mappe catastali come il “rudere”. Il “rudere” doveva essere ristrutturato dall’Arcidiocesi e consegnato al Consiglio di Zona 5. Doveva diventare uno spazio per iniziative culturali. Doveva. Perché l’Arcidiocesi è in ritardo di quasi 3 anni sulla consegna. L’accordo sul diritto di superficie stabilisce chiaramente che se non fosse stato rispettato, la convenzione sarebbe decaduta, ma non ci risulta che né Comune di Milano (demanio), né Consiglio di Zona 5, abbiamo protestato o chiesto lumi sui ritardi nella ristrutturazione del “rudere”.
Non solo il Circolo dei Talenti dovrebbe essere sgomberato, ma anche la Chiesa, visto che non rispetta gli accordi con il Comune. Ovviamente però, per il Circolo dei Talenti la cacciata è prevista il 6 luglio, mentre per i Francescani non è né prevista, né ipotizzata.

LE PROPOSTE DI MEDIAZIONE (ignorate da Comune e CDZ 5)
Per sostenere il Circolo dei Talenti a gennaio 2015 è nato un Comitato composto da più di 20 realtà della zona 5 e da molti cittadini/utenti del portico. La prima iniziativa promossa è stata una raccolta di firme e in due settimane ne sono state raccolte più di 2.500. Il Comitato in sostegno al Circolo dei Talenti ha richiesto anche l’istituzione di un tavolo con la partecipazione del Comune di Milano e del Consiglio di Zona. Da gennaio a giugno 2015 questo tavolo si è riunito due volte. In queste occasioni il Comitato ha avanzato delle proposte per risolvere la questione. L’importante, secondo noi, è mantenere il carattere pubblico, aperto e pluralista del portico. Garantire a realtà e cittadini la possibilità di continuare a fare iniziative e poterlo fare senza costi. Chiediamo cioè una continuità con il “modus operandi” del Circolo dei Talenti. Le proposte a cui non è mai seguita una risposta sono state essenzialmente due:
1)   Partendo dall’esperienza delle Case delle associazioni e del Volontariato gestite dal CIESSEVI (Centro Servizi per il Volontariato), abbiamo chiesto che anche per il portico dei Talenti si potesse procedere in modo simile. Le Case delle Associazioni e del Volontariato sorgono in locali di proprietà del Comune di Milano e sono gestite dal CIESSEVì. L’assegnazione al CIESSEVì non è certo avvenuta attraverso un bando e il CIESSEVì garantisce la gestione coinvolgendo le associazioni del territorio. Nonostante un contesto simile, nessuno, né Comune, né Consiglio di Zona 5, ci ha spiegato perché non è possibile applicare qualcosa di simile per il Circolo dei Talenti.
2)   Non avendo avuto risposta, abbiamo avanzato una seconda proposta. L’idea è quella di trasferire la “proprietà” del portico dal Demanio del Comune al Consiglio di Zona 5. Il CDZ 5 s’impegna ha stilare una delibera che istituisce un Comitato di Gestione. Come per le Case delle Associazioni e del Volontariato e per i “vecchi” CTS (Centri Territoriale Sociali), ora conosciuti come CAM, il Comitato di Gestione dovrebbe essere composto da 3 persone nominate dal Consiglio di Zona 5 e 4 elette direttamente dall’utenza. Il Demanio ha fatto sapere che è disponibile a cedere la competenza del portico e del bar al Consiglio di Zona, ma anche per questa proposta siamo ancora in attesa di risposta.

PERCHé NO AL BANDO SOCIALE
Comune di Milano e Consiglio di Zona 5, in questi mesi hanno sempre ripetuto che vogliono procedere con un bando sociale. L’affitto non sarà più dovuto perché è previsto un contratto con 3+3 anni gratuiti per attività sociali. Perché siamo sempre stati contrari al bando sociale? Perché è una sorta di privatizzazione. Al bando partecipano diverse cordate, una vince e le altre perdono e sono escluse. Noi pensiamo che il portico dei Talenti sia uno spazio sufficientemente ampio per accogliere tutte le iniziative che vengono proposte. Perché si deve scegliere tra un’attività per anziani e una per disabili? Una per famiglie e una per studenti? Tra il tango e la mazurca? Il portico non ha funzionato così in questi 2 anni e mezzo. Ha accolto tutte le proposte ed è infatti diventato un bene comune per tante persone della zona 5. Inoltre, riteniamo che proporre un bando per cooperative sociali, onlus e associazioni che preveda 6 anni di affitto gratuito per lo spazio bar e il portico relativo, rischia di attirare l’attenzione del “mondo di mezzo”. Rappresenterebbe, infatti, un bell’affare per chi, con l’etichetta del no profit, potrebbe invece realizzare grandi profitti e proporre un’iniziativa commerciale. Il bene comune così scompare. Uno spazio pubblico sarebbe di fatto privatizzato. I cittadini che hanno frequentato il Circolo dei Talenti e il portico non avrebbero alcuna garanzia di poterlo ancora fare e di poterlo fare senza dover “consumare” o spendere soldi.

LE MUCCHE DA MUNGERE
Come abbiamo detto in tutto questo tempo non abbiamo mai avuto risposte da parte delle istituzioni (Comune e Consiglio di Zona 5). L’assessore Benelli non l’abbiamo proprio mai vista, nonostante abbia la responsabilità del Demanio e quindi sia “la padrona di casa”. Anche ai tavoli con Comune e CDZ 5 non si è mai presentata, ma ha mandato un funzionario. La sensazione è che le istituzioni vogliano in qualsiasi modo tornare in possesso delle chiavi, anche con uno sgombero, come è previsto per il prossimo 6 luglio. Una volta rientrati in possesso potranno fare un bando sociale, anche perché la sensazione è che la cordata vincente sia già pronta. Recentemente siamo intervenuti in Consiglio di Zona 5, ma, nonostante la richiesta di esprimersi e confrontarsi, nessuno dei consiglieri di zona è intervenuto o ha messo all’ordine del giorno la questione. Tutti zitti, come se rispondessero a un ordine preciso. In quasi tre anni, infatti, il Consiglio di Zona 5 non ha mai discusso della questione “Circolo dei Talenti”. E’ cosa nota che diverse realtà che operano nel sociale e nel cosiddetto Terzo Settore e altre associazioni impegnate in ambito culturale siano indispettite delle tante iniziative che si svolgono sotto il portico del Circolo dei Talenti. Potremmo sbagliarci, ma la sensazione è che ci siano poteri forti interessati a quel portico e le istituzioni sono pronte a consegnarglielo.


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